lunedì 19 maggio 2008

Giorgio Almirante: appropriazione indebita?

Tra pochi giorni, esattamente il 22 maggio, sarà il ventennale della morte di Giorgio Almirante. In tanti si apprestano a ricordarlo, ad inneggiare alla sua memoria, a farsene legittimi successori, a rivendicare il proseguimento di un cammino nel solco da lui tracciato. Questa corsa all’eredità non mi convince, soprattutto perché lui non può confermare la legittimità.
Per valutare se queste appropriazioni (soprattutto alla luce di alcune sconcertanti dichiarazioni, più o meno recenti degli ‘auto-eredi’) siano o meno indebite, utilizzo un sistema infallibile: mi affido alle sue parole.
Non quelle di uno dei tanti mirabolanti discorsi da lui pronunciati e scritti, facilmente accusabili di enfasi retorica.
Meglio ancora: una lettera che Almirante scrisse nel 1986 (a meno di due anni dalla morte) alla deputata missina milanese Cristiana Muscardini, riferendosi a tentativi di avventato 'superamento storico'.
Lettera pubblicata dal settimanale “Lo Stato” il 2 giugno 1998 e dalla quale mi pregio di stralciare questo passo: «Puoi stare certa che il mio ultimo respiro sarà fascista, nel nostro senso del termine. Perché, per me, per noi, si tratta della battaglia di tutta la nostra vita.»
Infine, autorizzava a sbattere la lettera «in faccia a chicchessia». Chissà se qualcuno dalle parti di via della Scrofa l’ha mai letta e meditata…

P.S. = Per giovedì 22, grazie alla mia dote di ‘conservatore’ (già ricordata nel post dell’ 11 maggio), è in serbo un’altra gradita sorpresa, sia per chi ha avuto la fortuna di conoscere ed ascoltare dal vivo Almirante, ma soprattutto per chi, troppo giovane, vive di fecondi ricordi… Un contributo per agevolare la riflessione sull'evoluzione (???) della Destra italiana.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Faber, grazie per il tuo commento. Sono lieto di potermi relazionare con una persona di cultura come te. Ognuno di noi sceglie un percorso di vita anche in base agli esempi che in qualche modo lo hanno illuminato; i ricordi, le sensazioni, i comportamenti di un padre o di un grande politico rappresentano sempre quel faro che ci illumina nei momenti difficili. E questo e' un momento per la mia terra, per tanti giovanissimi che sinceramente vedo sbandati e completamente privi di riferimenti. Nessuno penso possa appropriarsi della memorai di uomini come Almirante. Tutti possiamo, se animati da buona fede e voglia di fare, dare senso alla storia, alla storia del popolo italiano, traendone spunti e cogliendone gli aspetti migliori. Abbiamo tutti, da destra, una grande ideologia da combattere, quella del danaro, del business applicato alla politica, in tutti i partiti.L'ideologia del ricatto sul lavoro applicato ai giovani ai quali non si chiede di maturare, ma di obbedire e di votare. Ognuno di noi puo' ricercare quella luce che Almirante ha lasciato dietro di se...

donvito.forever ha detto...

Faber, cosa dire... GRAZIE!
Non ho condiviso quei momenti in Italia, come ti ho già scritto, ma ogni parola suscita in me forti sentimenti. Ho citato il tuo post sul blog di AG di Ivrea. I ragazzi non devono cadere nella trappola, come scrivi, di pseudo evocazioni mai storiche. Devono discernere e farsi portatori dei valori che Giorgio Almirante difese e che ci distinguono da chi è "catalogato" a destra ma esprime solo veleità di liberalismo sfrenato, ovunque. Vogliamo una società seria, acculturata, disciplinata fondata sui valori del lavoro e della famiglia, dell'amicizia vera, non delle combricole a scopo di profitti. Vogliamo un Italia desta e rispettata. Un Italia che si scrolla di dosso il marciume accumulato in questi ultimi 60 anni. Un Italia governata, abbandonando se necessario alcune "prerogative" della democrazia all'italiana, vale a dire con parlamento e senato a misura di nazione e governo che diriga realmente, senza essere ostacolato dai molteplici poteri creati ad arte in questi decenni. Se questo è fascismo, aderisco. Credo semplicemente che questo si chiami dignità.

Christian ha detto...

grazie faber!
sono christian fiore, responsabile di AG ivrea; donvito ha postato ciò che è riportato qui nel tuo blog.. che dire diu fronte a cotanta cultura!
ho, anzi abbiamo solo da imparare da persone come te...
ti ringrazio x la saggia riflessione che ho potuto postare in AG!!

eya eya eya!

Anonimo ha detto...

Ciao Faber,
il solo nome del Nostro Maestro, Giorgio Almirante, ha sempre creato una sostanziale "distanza" di pensiero fra i vari militanti.
Certamente se tutti avessero seguito con orgoglio e con spirito la strada intrapresa da Almirante, oggi non staremo qui a discutere sulla sua "eredità politica".
E' importante sottolineare il fatto che fino alla fine Lui ha creduto sempre nei suoi ideali.
Per me rimarrà sempre Il Maestro.
E' stato l'Unico che sia riuscito ad Insegnare politica a chiunque.

Anonimo ha detto...

Aia... questi sono i post che fanno più male ai neo-"camerati" pidiellini...
Continua così Faber, l'ipocrisia di molti "alleanzini" entusiasti del partito di plastica deve essere sconfitta!

Anonimo ha detto...

Per,già a suo tempo citati motivi di età, ho avuto l'onore di conoscere personalmente Almirante e di subire anche i suoi strali quando grazie al mio carattere ribelle ho osato non essere d'accordo con Lui in alcune occaioni cosa che sappiamo bene non gradiva.Ma qui si parla di un gigante della politica contro gli attuali nani.Le sue lezoni sono ancor nella mia orecchie dopo tanti anni e sono orgoglioso di averlo conosciuto e di essere stato in alcune occasioni apprezzato da Lui.Qualcuno giorni fa mi ha detto che Almirante avrebbe compiuto le stesse scelte di Fini, sicuramente non avrebbe abiurato al suo essere fascista come la lettera dimostra,ma credo che nessuno ne dubitasse,contrariamente agli attuali signori di AN-PDL che fanno a gara per dimostrare di essere sempre stati antifascisti con uno squallore sempre più imperante.Stiamo allevando dei giovani senza punti di riferimento seri, ricominciamo da Almirante e diamo ai giovani un passato che forse avrebbe potuto essere il nostro futuro, non so se siamo ancora in tempo, ma io credo nei corsi e ricorsi.Esce un libro dell'unico dei sopravvissuto dei Fratelli Mattei, ho ancora negli occhi quella tragedia, quel delitto ancora impunito,non dimentichiamoli.A proposito ricordo a tutti che assieme al ventesimo anniversario della morte del grande Giorgio ricorre anche il ventesimo della morte di Pino Romualdi morto il giorno prima credo sia giusto ricordarlo ed onorarlo assieme al suo Camerata e amico Almirante.
In merito al destinatario della lettera di cui si parla vorrei saper l'On.le Muscardini ha ancora le stesse preoccupazioni visto che non mi pare di avere notizie di un suo dissenso all'antifascismo imperante in AN-PDL.
Mi pare che a poche ore ormai dalla ricorrenza ci sia ben poca voglia di commemorare nsia l'uno che l'altro, meglio non vorrei si rivoltassero nella tomba per l'ipocrisia e la falsità degli attuali pidiellini.
Sempre cameratescamente a presto

donvito.forever ha detto...

Faber, leggo sempre il tuo blog con attenzione e, ripeto, le parole degli amici che frequentano sono piu' che musica, sono il segno che non siamo soli.
Dobbiamo assolutamente trovare il modo di fare un rapido censimento di quelli presenti sul web che concorrono nella stessa direzione. Sono sempre dell'opinione che serve "puntare i piedi" in AN. Ho avuto dei contatti (non sollecitati con la Destra), ma ho già detto che non credo opportuno fondare nuovi partiti in questa situazione. Esiste AN, servono "militanti" che nei Circoli dicano chiaramente che di fusione con FI non se ne deve proprio parlare. Magari a qualche prossima elezione riusciremo a riprendere quei 7 punti persi, diluendoci nello slogan PDL.
Ripeto, per quanto mi riguarda, non vedo problemi ad alleanze, anzi, con Alemanno a Roma, mii rincuora. Chi in AN dice che la nostra struttura ci permetterà di "guidare" il PDL è un bugiardo, millantatore. Quelli hanno l'anima di socialisti, la bocca democristiana e il fare veltroniano. Dobbiamo reagire! I giovani lo vogliono, gli lo dobbiamo.

Anonimo ha detto...

Io ho nella bacheca a fianco dove scrivo una rosa seccata che ricopriva la bara, quel giorno. Insieme alla fascia tricolore del servizio d' ordine del MSI, uno stemmino verde della Giovane Italia da Giacca. E tanti altri ricordi accuratamente conservati. Come il Poster per Cecchin, quello bellissimo con l' Aquila...

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