lunedì 17 marzo 2008

Fare politica è veramente difficile…

Non è solo per il facile esercizio del potere di critica, ma le novità della politica italiana meritano almeno una sincera riflessione. Per realizzarla ho deciso di affidarmi alle parole di personalità al di sopra di ogni sospetto, certamente meritevoli di maggior considerazione di che scrive dall'umile tribuna di un blog. Rimembrando le estenuanti riunioni per la composizione delle liste dei ‘nominati’, osservando le prime giornate di campagna elettorale e leggendo le dichiarazioni di esordienti e professionisti della politica tornano in mente le parole del poeta americano Ezra Pound che fin dal 1933 si era reso conto di come "in politica il problema è quello di trovare la linea di demarcazione tra affari pubblici e affari privati". Ed infatti i politici americani lo rinchiusero in manicomio dichiarandolo infermo di mente. E’ veramente troppo il tempo passato inutilmente dalle parole di Benito Mussolini (indiscusso avo nella scala genealogica che collega i traslocanti di AN nel PdL al MSI e quindi al Fascismo), quando enunciava come monito ai suoi seguaci che "il Fascismo non promette né onori, né cariche, né guadagni, ma il dovere ed il combattimento" o da quelle dello scrittore fiorentino Berto Ricci, indimenticabile fascista intransigente, spesso critico verso il Regime, convinto assertore che "disciplina vera e bella, è non rinunziare mai alle idee, ma saper rinunziare sempre al tornaconto personale". Il Duce era ben consapevole della difettosa natura umana, ed ancor di più di quella italica, perciò non perdeva occasione per ribadire che "i sotterfugi, le conventicole, le piccole congiure, la calunnia, la critica subdola, le miserie di ogni genere ripugnano alla concezione morale del Fascismo". Eppure subì comunque il 25 luglio. Fin troppo facile intuire che assaggiare gli agi del potere sia stato prodromo di gravi contaminazioni ed abbia inevitabilmente contributo all'annebbiamento di alcuni saldi principi, più che mai oggi necessari per distinguersi dagli 'ex soci', ora coinquilini nel PdL. Perciò, non è opportuno emettere una condanna impietosa e definitiva a carico dei protagonisti. Meglio sollecitare tutti coloro che hanno fatto politica a destra e che oggi fanno della politica il loro ‘pane quotidiano’ (in tutti i sensi…) ad una riflessione sulle parole del giurista Carlo Costamagna, convinto assertore che "vi è qualcosa nella vita oltre il fine individuale e il mondo della realtà non si circoscrive alle cose che cadono sotto i nostri sensi o soddisfano i nostri bisogni materiali". Anche se la condanna è stata risparmiata (o rinviata), voglio concedere a lor signori un'ulteriore attenuante servendomi di un'intuizione del poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe: "agire è facile, pensare difficile, agire secondo il pensiero incomodo".

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